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Ci siamo chiesti quale sia l’immagine molto comune che si ripropone nella famiglia e sui social network quando parliamo di “REPUTAZIONE FEMMINILE” per poter interpretare e spiegare le differenze evidenti tra quella femminile e quella maschile.
Secondo Voi c’e’ differenza di interpretazione, giudizio e tutela dell’immagine e della reputazione delle donne nella “sfera pubblica e in quella privata” e “ nella famiglia e sui social network?
Il punto focale dal quale partire che caratterizza grandi differenze tra reputazione femminile e maschile e’ senza dubbio il concetto di “genere” che consiste nell’elaborazione sociale e culturale delle identità femminili e maschili.
- Il “Genere” non è innato ma costruito, appreso e attuato conseguentemente dinamico, ossia varia nel corso del tempo e a seconda del contesto culturale e proprio per la sua artificialità ci permette di mettere in risalto le disparità esistenti tra uomini e donne e di individuare una nuova prospettiva rispetto ad esse, iniziando ad interpretarle come prodotti socio-culturali e non più come elementi naturali.
- Riportando un tratto saliente del pensiero di Judith Butler, filosofa poststrutturalista : l’impostazione di genere eterosessuale non è affatto ovvia e naturale, bensì prodotta ed e’ proprio tale sistema egemonico che opprime le donne, la causa del loro assoggettamento, così come delle limitazioni e delle violenze perpetrate a individui di altri generi e orientamenti sessuali, risiede nell’imposizione forzata della norma eterosessista.
Nei tempi in cui viviamo la nostra societa’ civile continua a presentarsi come sostenitrice della parità sessuale, eppure ancora presenta stereotipi e pregiudizi più o meno consci.
Tutt’oggi si suol dire che la storia e la politica degli uomini quella piu’ importante e visibile si svolgano nella sfera pubblica invece alle donne resterebbe un risicato spazio di “invisibilità” nell’ambito privato.
Eppure per quanto la nostra mentalità appaia progressista, le disuguaglianze sociali a danno delle donne permangono.
Tale realta’ e’ utilizzata acriticamente, nonostante le donne si siano create spazi importanti in tutti i posti e in tutte le argomentazioni della sfera pubblica. Secondo Carole Pateman, che nella sua tesi di dottorato intitolata “Il contratto sessuale”, scoprì che alla base delle società patriarcali c’è stato o c’è un patto fondativo che è, in realtà, anteriore a quello che finora si credeva fondare le società umane e che nel XVIII secolo Jean-Jacques Rousseau denominò “il contratto sociale”.
Da qui potremmo partire anche per spiegare fenomeni di “lapidazione mediatica” a livello mondiale avvenuti gia’ dal 1998, tempo in cui il web era agli albori, come quello di MONICA LEWINSKY che a soli 22 anni e’ stata fortemente danneggiata dai cosiddetti “lanciatori di pietre virtuali” che con un semplice “clic” hanno attaccato, violato e distrutto la sua reputazione con commenti sprezzanti di odio che si rivolgevano a lei come Donna e non alla storia personale di cui era stata protagonista.
L’analisi dello stridente divario tra reputazione femminile pubblica e privata ci puo’ aiutare a spiegare una parte della storia delle donne e il loro disagio rispetto agli stereotipi di genere femminile e alla disuguaglianza tra i sessi.
A cura del Presidente di Fermiconlemani
Tiziana I. Cecere
avvocata penalista, Criminologa
Coach e Counselor Bioetico
Consulente di Leadership femminile
Esperta in Dinamiche Settarie, Satanismo e Crimini Violenti
Master in PNL Bioetica
Strumenti di rilevazione della menzogna