DONNE CHE RINCORRONO I LUPI

DIPENDENZE AFFETTIVE E NARCISISMO PATOLOGICO

workshop esperienziale  NUOVA EDIZIONE

24 marzo 2023 dalle ore 18:00 alle ore 21:00

In presenza e con collegamento da remoto

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI SU INFO@FERMICONLEMANI.IT, 800.822538

Premessa:

Il corso è orientato ad individuare il significato di narcisismo, le sue origini e le più note teorie, a tracciare il profilo della personalità narcisistica negli aspetti personali e interpersonali.

Obiettivi e finalità:

  • Fornire strumenti, linee guida, spunti di riflessione e sostegno per chiunque entri in contatto con una personalità narcisistica analizzando il funzionamento narcisistico di personalità, focalizzandosi sull’autostima e sulla disregolazione emotiva.

Modalità e tempi:

Il work shop o si svolge durante il pomeriggio del dalle 18.00 alle 21:00, per la durata di tre ore.

Al termine dell’incontro dopo report test viene rilasciato attestato di partecipazione e slide.

Metodologia didattica e argomenti:

La metodologia dell’incontro si basa sulla partecipazione attiva: i temi sono trattati valorizzando le esperienze personali, le opinioni, i punti di vista, le emozioni dei partecipanti.

Il planning dell’incontro prevede attività motivazionali, potenziamento dell’autostima, introduzione al narcisismo dalle origini ad oggi, individuazione di linee guida per riconoscere un narcisista, strumenti di sostegno per gestire una relazione con un narcisista, spunti di riflessione su come evitare una relazione con un narcisista, miglioramento delle relazioni tramite l’empatia, confronti sugli strumenti legali di tutela, analisi dei casi di crimini violenti, racconto di esperienze personali.

Risorse umane coinvolte:

I professionisti coinvolti sono psicologi, psicoterapeuti, esperti in comunicazione, criminologi, donne con la propria esperienza personale.

Il Presidente di Fermiconlemani : “ogni edizione rinnovata del work shop Donne che Rincorrono i Lupi e’ sempre speciale e colma di scambi professionali, di emozioni ed evoluzioni personali delle partecipanti e dei partecipanti, si proprio cosi dei “partecipanti” anche gli uomini sono molto interessati. I discenti durante il work shop imparano a riconoscere il narcisismo patologico e quello funzionale per la nostra autostima.”

Le leggi della famiglia

Il sistema familiare alla base del nostro benessere e malessere

Ce ne parla il nostro socio fondatore Dott. Santo Scilipoti

“Le pecore nere di una famiglia sono in realtà liberatrici del loro albero genealogico. Membri della famiglia che non si adattano alle regole o alle tradizioni familiari, coloro che cercano costantemente di rivoluzionare le credenze. Coloro che scelgono strade contrarie ai percorsi ben battuti delle linee familiari, coloro che sono criticati, giudicati e persino respinti. Questi sono chiamati a liberare la famiglia da schemi ripetitivi che frustrano intere generazioni. Queste cosiddette “pecore nere”, quelle che non si adattano, quelle che ululano con la ribellione, in realtà riparano, disintossicano e creano nuovi rami fiorenti nel loro albero genealogico. Innumerevoli desideri non realizzati, sogni infranti o talenti frustrati dei nostri antenati si manifestano attraverso questa rivolta. Per inerzia, l’albero genealogico farà di tutto per mantenere il decorso castrante e tossico del suo tronco, che renderà il compito del ribelle difficile e conflittuale. Smetti di dubitare e prenditi cura della tua rarità “come il fiore più prezioso del tuo albero”. Sei il sogno di tutti i tuoi antenati”.

(Bert Hellinger)

La famiglia è un nucleo importante, è il luogo che dovrebbe essere sicuro per antonomasia.

Ma cosa succede se proprio la propria famiglia (intesa come rami intergenerazionali) diventa una rete che blocca e romperla significherebbe tradire la propria tradizione? Curioso che tradizione e tradimento, abbiano la stessa etimologia. Da “tradere”, condurre fuori…

Ed è proprio questo che Bert Hellinger sottolinea. La “pecora nera”, colei che rompe gli equilibri intergenerazionali con la sua diversità di essere e di intenti, conduce fuori da questo blocco di ripetizioni, di strade percorse e ripercorse e ciò avviene solo con la “ribellione” a quelle radici attraverso la propria individualità.

Dott. Santo Scilipoti

Il Dott. Santo Scilipoti si è laureato in psicologia clinica delle relazioni e dello sviluppo presso l’università di Bari, ha proseguito la specializzazione in psicoterapia ad orientamento psicoanalitico presso la Scuola Internazionale di Psicoterapia nel Setting Istituzionale a Roma. Iscritto all’ordine degli psicologi della Regione Puglia al n. 4596. Si è formato nei Centri di Salute Mentale di Bari e provincia dove ha lavorato su progetti inerenti alla lotta allo stigma e al benessere psicologico. Ha fatto parte, inoltre, del progetto “Momo: servizio di ascolto telefonico per la prevenzione del disagio psichico e sociale”, con cui si è occupato della prevenzione del cyberbullismo e del bullismo negli adolescenti. Attualmente è socio della cooperativa sociale Dreams Onlus che fornisce servizi di Psico-Oncologia e/o di Psicoterapia.

Gli auguri di FERMICONLEMANI per le festività natalizie e un 2023 di speranza

Cena sociale 2022: un momento di condivisione e progettualità

Anche quest’anno, come da tradizione, lo scorso 22 dicembre, si è tenuta la cena sociale.

La nostra “comunità gentile” si è ritrovata per un momento di convivialità, ma anche di riflessione collettiva.

La pandemia del covid, oltre che una crisi sanitaria, economica e sociale, si è connotata per il suo dirompete potere divisivo fra le persone. Si è affermata una frammentazione sociale che ha dissolto perfino «la fisicità dello stare insieme».

Per questo abbiamo fortemente voluto ritrovarci, occhi negli occhi, con il cuore colmo di entusiasmo e nella mente una miriade di progetti, tutti convergenti verso la nostra mission: la semina di valori positivi, la formazione, l’informazione e la prevenzione della violenza in ogni sua manifestazione.

La cena è stata altresì l’occasione per festeggiare il compleanno della nostra socia Daniela Corrado.

Perchè Fermiconlemani, prima che un’associazione, è una comunità di persone legate da rapporti personali di amicizia e fratellanza, fondati sulla condivisione di valori e obbiettivi.

Ognuno di voi è un seme prezioso che sprigiona idee e forze vitali che io coltiverò sempre con cura e dedizione.

Questa la dedica pensata dalla nostra presidentessa, Avv.ta Tiziana Cecere, che fa da cornice al gadget regalato a tutti i soci, espressione autentica dell’identità del nostro team: spirito di gruppo, integrazione e fiducia reciproca.

Da tutto il team di FERMICONLEMANI gli auguri di serene festività natalizie e di un 2023 di rinascita.

Sfruttiamo questo nuovo inizio per essere migliori; dedichiamoci a costruire e arricchire legami che ci rendono persone.

Per recuperare il senso del limite, della nostra vulnerabilità come un valore. E con essa la capacità di contare sulle nostre forze, che sono enormi soprattutto se impariamo a cooperare, a guardare alle fragilità dell’altro come le nostre.

Il 25 Novembre di FERMICONLEMANI

Si è conclusa con grande soddisfazione per il team di Fermiconlemani la tre giorni organizzata in occasione delle celebrazioni del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, improntata alla costante semina di valori positivi e prevenzione.

La maratona ha avuto inizio il 23 con l’evento “DALLE DONNE ALLE DONNE: BENESSERE ED EMPOWERMENT “.

Con grandissima affluenza e partecipazione attiva del pubblico, presso la biblioteca del comune di Putignano, l’Associazione Fermiconlemani A.P.E. -E.T.S. ha proposto la terza edizione dell’evento gratuito rivolto alla cittadinanza “Dalle Donne alle donne: BENESSERE ED EMPOWERMENT”, ideato dalla presidentessa Tiziana Cecere e realizzata in questa occasione con la collaborazione dell’Associazione putignanese -partner di Fermiconlemani- Collettivo Street Sociale Spp-Lit, in cui esperte negli ambiti della nutrizione,  del benessere, della psicologia e del coaching hanno coinvolto le gentili ospiti dando loro informazioni teoriche di supporto e fortificazione dell’autostima, dell’empowerment e della leadership femminile, animate da sessioni pratiche e interattive di consulenza di immagine, di personal shopping, di armocromia e make-up. 

L’idea progettuale della Presidentessa Tiziana Cecere è nata dal tema centrale di fornire strumenti utili alle donne per consolidare la sorellanza ed accrescere la consapevolezza del loro prezioso ruolo nella società civile.

Sono intervenute le Istituzioni locali, l’Avv.ta Luciana Laera, sindaca del Comune di Putignano, la Dott.ssa Tiziana Gigantesco, Giudice di Pace di Putignano e l’Ispettrice Sup. Dott.ssa Antonella Gallinotti del Commissariato P.S. di Putignano. Relatrici la Presidentessa di Fermiconlemani, Avv. Tiziana Cecere, la Dott.ssa Francesca Pilò, le Dott.sse Carmela Cosola e Florinda Marasciulo e Ottavia Ditroia.

L’evento è stato presentato e moderato dalla testimonial Alina Liccione, conduttrice tv e modella, impegnata da molti anni in numerose campagne di sensibilizzazione e di sostegno rivolte alle donne e per tali ragioni nominata socia onoraria di Fermiconlemani.

Una serata colma di colore e calore grazie anche all’esibizione del gruppo di flamenco Las Mariquitas, con le coreografie di Barbara Altini e all’artista putignanese Vanna Laera che ha esposto le creazioni del suo Atelier Soul Emotion.

L’indomani, 24 novembre, il focus si è spostato sui più piccoli.

Presso l’istituto scolastico comprensivo De Gasperi – Stefano da Putignano, sempre a Putignano, si è tenuto l’incontro “strategie di protezione per un equilibrato controllo del corpo e della mente” a cura del team di Fermiconlemani coadiuvato dal team Work della Federazione Italiana Krav Maga capeggiata dal Dott. Domenico Taddei, dalla Polizia di Stato e dall’Associazione Nazionale Carabinieri, per offrire ai ragazzi di seconda media un’esperienza multidisciplinare con attività pratiche finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza in ogni sua manifestazione.

Il 25 novembre data clou delle celebrazioni, alle 9,30 presso il parco giochi del quartiere San Pietro Piturno in Putignano, vi è stata la toccante cerimonia di inaugurazione dell’istallazione permanente dal titolo: ”il posto di chi non c’è”, una panchina rossa in memoria delle donne vittime di femminicidio.

Una cerimonia corale che ha visto il team di Fermiconlemani, le istituzioni locali e i vertici del commissariato di P.S. locale, affiancati da una delegazione di studenti dell’istituto comprensivo De Gasperi – Stefano da Putignano intervenuti con la lettura di riflessioni e componimenti sul tema della violenza di genere, uniti un abbraccio intergenerazionale per dire no alla violenza in ogni sua manifestazione.

L’intenso interscambio con i giovanissimi, fil rouge degli eventi del 25, è poi proseguito con una tavola rotonda tenutasi presso l’auditorium dell’istituto comprensivo De Gasperi – Stefano da Putignano dove, ospiti della dirigente Dott.ssa Mariana Buttiglione, il team di Fermiconlemani con il supporto della Polizia di Stato, ha dialogato con i ragazzi di terza media sugli “strumenti di prevenzione della violenza online e offline”.

L’incontro, dal forte impatto comunicazionale, ha toccato il suo apice con l’ascolto della struggente testimonianza di una madre sopravvissuta a suo figlio ucciso dalla sua compagna proprio il 25 novembre di qualche anno fa.

Nel pomeriggio protagonista è stato il contesto forense con la conferenza tenutasi presso l’Ordine degli Avvocati di Bari dal titolo “dire e agire contro la violenza: l’importanza della rete fra istituzioni, cittadini ed associazioni”

nel corso della quale l’intervento della presidentessa di Fermiconlemani, Avv.ta Tiziana Cecere, è stato corroborato dalla testimonianza della sig.ra Antonella Valletta, socia onoraria di Fermiconlemani e autrice del libro “Ho smesso di tremare”.

L’attività divulgativa si è conclusa poi domenica 27 con la partecipazione della presidentessa, Tiziana Cecere, alla presentazione del libro giallo di Letizia Vicidomini “La ragazza ragno”, tenutasi a Bari presso “Autori di stile”.

Presidentessa di Fermiconlemani Avv.ta Tiziana Cecere: <<È paradossale pensare che in Italia tutt’oggi, per radice culturale e sociale, esista ancora disparità uomo donna in ogni ambito della vita, dalla famiglia al lavoro. Tale divario di genere si è ampliato durante la pandemia e ciò è confermato, sia dall’aumento dei crimini violenti nei confronti delle donne, che dal contingente abbandono del lavoro da parte di molte donne per dedicarsi alla famiglia. Tutti, uomini e donne, siamo alla ricerca di uno stato di benessere ed equilibrio nelle diverse aree della nostra vita, per soddisfare i bisogni emotivi e psicologici più profondi e perciò sarebbe utile che attività come quelle messe in campo da Fermiconlemani -in questa settimana così intensa- tese ad attenuare il condizionamento dei pensieri sociali, storici e dei retaggi culturali ancora pregnanti nel nostro tessuto sociale, trovassero più ampia e larga condivisione. È stato particolarmente emozionante essere con le persone e tra le persone, inorgogliti della rete territoriale e del supporto prezioso delle istituzioni amministrative, scolastiche e di pubblica sicurezza che ci consentono di essere efficaci in tutte le attività di prevenzione di cui ci occupiamo>>.

BENESSERE ED EMPOWERMENT

Il progetto itinerante ideato e realizzato dalla presidentessa Tiziana Cecere per FERMICONLEMANI attivo da tre anni…

23 novembre dalle ore 17,30, presso la biblioteca del comune di Putignano

Approda a Putignano grazie a FERMICONLEMANI e Collettivo Street Sociale SPP-LIT, il progetto itinerante “BENESSERE ED EMPOWERMENT, esperienza interattiva con le donne”, in cui

esperte negli ambiti della nutrizione, del benessere, della consulenza di immagine e del coaching coinvolgeranno le gentili ospiti con informazioni teoriche di supporto e fortificazione dell’autostima, dell’empowerment e della leadership femminile e con attività pratiche, interattive e di simulazione negli ambiti della consulenza di immagine, del personal shopping, dell’armocromia e del make up.

Interverranno durante la manifestazione:

la Presidentessa di Fermiconlemani, Tiziana Cecere, coach e counselor bioetica,

la Dott.ssa Stefania Curci, psicologa, psicoterapeutica, make-up artist,

la Dott.ssa Francesca Pilò, psicologa, psicoterapeuta, trainer in pnl,

laDott.ssa Carmela Cosola, biologa nutrizionista,

la dott.ssa Florinda Marasciulo, biologa nutrizionista, specialista in patologia clinica,

Ottavia Ditroia, consulente d’immagine e personal shopper.

La testimonial dell’evento sarà la conduttrice tv e modella Alina Liccione che modererà il confronto e l’interazione.

La serata sarà allietata dalle esibizioni della cantante e performer Maria Grazia Trentadue,

del gruppo di flamenco Las Mariquitas, coreografie di Barbara Altini,

dell’artista Vanna Laera.

FERMICONLEMANI: una comunità gentile.

La nostra socia onoraria Paola Colarossi ci ha fatto dono di una toccante e profonda riflessione sul senso autentico della gentilezza nella giornata mondiale che la celebra.

Non amo molto queste commemorazioni ma il tema della gentilezza è uno dei più cari al mio cuore.

L’invito ad essere gentili, oggi, è stato declinato in ogni modo possibile ed a questa pacifica invasione dei social decido di partecipare anche io, in silenzio da un po’, per sottolineare un aspetto che reputo fondamentale, quello della gentilezza verso noi stessi .

Essere gentili con noi, a volte, è impresa ardua.

Stamattina parlavo con una cara amica – Faccio continuamente cazzate- mi ha detto parlandomi del suo attuale momento.

Frase all’apparenza banale. Capita, a volte, di essere distratti da preoccupazioni, di essere preda di vortici lavorativi, di subire gli effetti dei cambiamenti improvvisi, destabilizzandoci , perdendo il controllo sulla routine quotidiana.

Capita e in quei frangenti il giudizio su di noi cala come una mannaia sulle nostre teste.

Duro e implacabile.

Essere gentili con se stessi invece presuppone un moto di accoglienza di quel momento di defaiance, un atto di tenerezza verso noi stessi, un abbraccio simbolico dell’io fragile che si nasconde in ognuno di noi. In ognuno.

In quei momenti dovremmo coccolarci e trattarci con amore, avendo per noi quelle attenzioni che siamo disponibili a dispensare ad amici e persone care quando le vediamo in difficoltà.

La migliore arma per confortare un cuore ferito, un animo vinto, è la lode. Saper incoraggiare è arte nobile ed a volte basta uno sguardo amorevole, una pacca sulla spalla e, in alcuni casi, un simpatico occhiolino.

– Forza che ce la fai. Ho visto che sei in un momento no, capisco che è difficile ma dai, un piccolo sforzo ed è fatta.

Ve lo siete mai detti?

Il dialogo interiore gentile è un’arma potentissima, tanto quanto quello duro e tagliente che usiamo per giudicarci.

E allora, forza. Impariamo l’arte della gentilezza.

E quando si tratta di imparare servono mentori e guide che si affianchino a noi …

Fermiconlemani è un’ associazione di promozione sociale. Ha sede a Bari e si occupa, su tutto il territorio nazionale, di contrasto alla violenza. Supporta, tramite figure professionali che offrono il loro contributo a titolo volontario, tutti coloro verso i quali la Vita non si è mostrata gentile.

Avvocati, psicologi, assistenti sociali, docenti, pedagogisti, criminologi, psicomotricisti, e tanti soci, vittime di di violenze e di abusi psicologici, danno vita ad una “Comunità gentile” che contrasta la violenza, che favorisce prevenzione e supporta grazie alla sensibilità e alla accoglienza.

Il futuro, dice il Maestro che guida le mie azioni, è quello di avanzare verso la creazione di una nuova Era Umanitaria, in cui l’armonia, la collaborazione, l’allegria portino al Mondo la Pace di cui ha bisogno.

Fermiconlemani è questo ed è per questo che io mi fregio di farne parte come socia onoraria.
Ma ognuno di noi può fare la sua parte e allora…forza, creiamo una comunità gentile in ogni dove.❤️

Paola Colarossi

Putignano: una nuova cassetta help e un nuovo patto di cooperazione

29 ottobre una data ricca di importanti traguardi…

Fermiconlemani e Collettivo Street Sociale SPP-LIT unite per piantare germogli di legalità

La nostra associazione, determinata nell’amplificare costantemente la sua missione di lotta e prevenzione contro violenza e discriminazioni anche attraverso la collaborazione con altre organizzazioni, ha ufficializzato l’accordo di collaborazione con l’associazione putignanese Collettivo Street Sociale SPP-LIT per lo sviluppo e la divulgazione degli obbiettivi comuni attraverso l’organizzazione di attività in partnerariato.

La cerimonia si è tenuta in presenza della sindaca Avv.ta Luciana Laera, dell’assessora alle politiche sociali la Prof.ssa Anna Caldi, del dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza Dott. Gerardo Di Nunno e della ispettrice superiore Dott.ssa Antonella Gallinotti, dando un importante messaggio di coesione fra istituzioni e associazioni nel contrasto e nella prevenzione di ogni forma di violenza in una realtà complessa quale quella del quartiere periferico putignanese.

Primo segno tangibile di questa nuova sinergia è stata l’istallazione di una nuova cassetta Help presso il parco giochi del quartiere (la 4° nel comune di Putignano), ove chiunque, in forma anonima, potrà segnalare episodi di violenza o lanciare richieste di aiuto.

Le impronte della nostra presidentessa Tiziana Cecere e della sindaca Luciana Laera, hanno dato simbolico avvio alla trasformazione di una delle panchine presenti nel parco quella che diventerà una panchina rossa in memoria delle donne vittime di femminicidio: ”il posto di chi non c‘è”…

  • Appuntamento il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per l’inaugurazione dell’istallazione permanente.

Putignano, infatti, sarà l’epicentro delle iniziative di Fermiconlemani in occasione dell’importante ricorrenza del 25 novembre.

  • Vi invitiamo a seguire la nostra pagina facebook “Fermiconlemani” per il calendario dettagliato…

PAURA DELLA DIVISA: tabù, sospetti e false credenze”.

Il 29 settembre p.v. alle ore 19,30, sulla nostra pagina Facebook si terrà un importante seminario interattivo dal titolo “PAURA DELLA DIVISA: tabù, sospetti e false credenze”.

L’approfondimento prende spunto dal controverso episodio di Primavalle risalente al 25 luglio scorso, che vede protagonista un ragazzo disabile precipitato dal balcone durante un controllo di polizia svolto presso la sua abitazione e in coma da 50 giorni.

Abuso di potere o tragica fatalità?

Simili notizie, scioccanti, campeggiano sistematicamente nelle cronache: le torture nel carcere di Asti e in quello di Sassari, il caso Cucchi, il G8 di Genova, le vicende della caserma di Bolzaneto, quelle alla scuola Diaz, solo per citarne alcune. Tutte vicende in cui le forze dell’ordine sono finite sotto accusa, evidenziando la sottile e spesso fragile linea di demarcazione che c’è fra l’abuso di potere e il dovere incombente sugli uomini dello stato di contenere i rischi, mantenere alta la vigilanza, individuare i migliori strumenti di prevenzione e quelli più efficaci di repressione.

L’Italia, sotto questo profilo, ha uno specifico problema: il tema è considerato un tabù. Non esiste una discussione pubblica, aperta, informata, libera sull’operato delle forze dell’ordine. Lo si vede anche in queste ore.

C’è chi parla di mele marce, chi si premura di mettere in luce la lealtà della grande maggioranza degli agenti, chi interviene per ribadire la fiducia dei cittadini negli apparati.

La tematica, di scottante attualità, sarà affrontata sotto il profilo giuridico, criminologico e psicosociale, dagli esperti di Fermiconlemani con un ospite d’eccezione, il Dott.  Gianluca Venneri, criminalista, membro del Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri e socio onorario di Fermiconlemani, in un dibattito schietto ed aperto all’interazione con tutti i partecipanti insieme al Presidente di Fermiconlemani Avv. Tiziana Cecere, al socio fondatore Dr. Marco Magliozzi, e i soci Avv. Serena Zicari e Prof. Pierfrancesco Impedovo.

Contatti e info: 800 822538 – info@fermiconlemani.it – www. Fermiconlemani.it

Femminicidi e violenza aumentano. Che cosa stiamo sbagliando?

Riflessioni del Dott. Michele Colasuonno

244° giorno dell’anno 2022 e 78 vittime di femminicidio.

A questo punto, penso che riflettere sul caso specifico, sulle dinamiche, o sugli aspetti psicologici rischi di diventare ripetitivo, e nulla s’andrebbe ad aggiungere alle tante voci di autorevoli colleghi che già hanno apportato tante considerazioni di questo genere.

E allora, vorrei provare a fare delle considerazioni un po’ più di ampie, provare a dare un altro punto di vista, il mio punto di vista.

Quello della violenza domestica mi sembra sia diventato ormai un cancro, che purtroppo si sta cercando di curare solo con della morfina, morfina sicuramente importante per lenire il dolore ma non curativa.

Violenza che sembra avere i piedi infangati in due elementi comuni, l’amore e la gelosia.

Inizierei questa riflessione con due domande, la prima; cosa è l’amore?

Innumerevoli volte mi sono trovato nel mio lavoro a porre questa domanda e sempre l’elemento comune nella risposta è un senso di smarrimento; come non sai cosa è l’amore? Come faccio a definirlo? La difficoltà nel definire qualcosa che sembra essere scontato, ma che forse scontato non è; e allora proverò a definire l’AMORE prendendo la risposta dalla Bibbia, San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi definisce l’amore:

L’Amore è paziente, è benigno l’amore;

non è invidioso l’amore, non si vanta, non si gonfia,
non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
L’Amore non avrà mai fine.

In queste poche righe penso che San Paolo abbia ben definito l’amore vero, quello che la maggior parte cerca e vorrebbe vivere. Tutto il resto è soddisfacimento di altri bisogni magari inconsci, che ci portano a volte in dinamiche alquanto ingarbugliate se non pericolose.

E allora quando crediamo di aver trovato l’amore dovremmo chiederci, quale mio bisogno soddisfa? E se non riusciamo a trovare nessuna risposta, forse siamo davanti all’amore vero.

L’altra domanda è cosa è la gelosia? E anche qui prendo in prestito la spiegazione che la Bibbia da della gelosia.

In più passi, Dio viene definito come un Dio geloso, ma di quale gelosia si parla visto l’atteggiamento di Dio in tutto il resto della Bibbia?

Di quella gelosia che custodisce l’amata/o, che protegge, che vuole il bene dell’amato/a, tanto che se il bene dell’amato/a è stare lontano Lui lascia la libertà di allontanarsi, perché l’amore non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira…

Mi sembra che sempre più Amore e Gelosia, in senso teologico e profondo, siano sentimenti provati verso gli oggetti che fanno parte della nostra vita, mentre verso le persone “amate” si sviluppi un senso di possesso e sottomissione.

Se ti possiedo, posso fare di te quello che voglio, sono nella posizione di fare di te quello che voglio e come voglio, la tua vita è nelle mie mani.

Arrivati a questo punto penso che tutti coloro che lavorano e operano nel campo della cura di questo cancro, debbano sedersi e cercare altre vie di cura che non sia solo la morfina.

Gli interventi legislativi sono rivolti, solo verso la delicata parte della vittima, giustamente, senza porre interventi incisivi e rieducativi del carnefice (sì rieducativi, da teologo e psicologo non posso che essere fiducioso e possibilista nei confronti delle persone). Carnefice che vive un proprio e vero inferno interiore, sotterrato da mille paure, a poco servono case di accoglienza o ingiunzioni di allontanamento, e su questo la storia e gli eventi continui c’è ne portano una prova. Forse oltre alle tanto utili e indispensabili case rifugio, avremmo bisogno anche di case di accoglienza per chi vive il lutto dell’abbandono, e solo non riesce a superarlo, per chi si sente sconfitto dalla paura della solitudine, per chi trasforma la rabbia per… in violenza verso, per chi… e la lista sarebbe molto lunga.

Altro aspetto importante da valutare secondo me, è l’effetto Werther, la divulgazione a livello giornalistico di tali notizie porta con sé l’effetto domino in senso negativo, mi chiedo quanto l’informazione di femminicidio infonde coraggio nella vittima nel chiedere aiuto. Tale effetto è stato preso in considerazione in altri ambiti, mettendo in atto degli interventi che hanno portato concreti miglioramenti.

Forse se si intervenisse nelle scuole con un insegnamento ai sentimenti, al riconoscimento di questi, al valore della vita, prendendo contatto con il naturale fluire degli eventi, aiutando i giovani nell’elaborazione che tutto inizia e tutto finisce e quindi alla elaborazione del lutto, si favorirebbe il rispetto della vita dell’altro e della propria.

L’Amore non avrà mai fine, ma ognuno deve fare la sua parte.

Dott. Michele Colasuonno

psicologo, teologo, ipnologo, mediatore familiare,

socio Fermiconlemani.

Alessandra Matteuzzi: una donna che poteva essere salvata.

Le riflessioni del nostro responsabile area psicologica Dott. Marco Magliozzi

Un altro efferato femminicidio in Italia: Alessandra Matteuzzi, 56 anni, è stata uccisa a martellate dall’ex compagno Giovanni Padovani, 27enne di Bologna.

Una tragedia che poteva essere evitata e che racconta l’ennesima inefficienza dei servizi di prevenzione.

Ma andiamo con ordine.

I due si erano conosciuti un anno fa e avevano cominciato a frequentarsi. Fin da subito, purtroppo, Giovanni aveva dato chiari segni di squilibrio emotivo, manifestando iper gelosia e iper controllo sulla compagna.

In svariate occasioni, l’uomo avrebbe anche lanciato piatti e bicchieri, urlato contro la donna e addirittura la perseguitava, passando molte ore sotto la sua abitazione.

Ormai esasperata, Alessandra il 29 luglio ha sporto denuncia, denuncia che però non ha mai sortito reali effetti. La procura ha infatti aperto un fascicolo, ma nei confronti dell’uomo non sono mai stati adottati provvedimenti restrittivi. I carabinieri stavano preparando un’informativa per i magistrati, ma aspettavano di completarla interrogando testimoni che erano in ferie.

Un vero e proprio caso di sottovalutazione del pericolo.

Dopo circa un mese, difatti, la tragedia. Alessandra è morta e tutto questo potevamo impedirlo.

Questo dramma racconta il deficit, tutto italiano, inerente ai programmi di prevenzione e di sensibilizzazione sulla violenza.

Secondo i dati aggiornati nel mese di giugno 2022, in Italia sono stati già commessi ben 51 femminicidi.

Molti di questi, probabilmente, avrebbero potuto essere evitati, se si fosse dato ascolto con più attenzione alle voci delle vittime, dei familiari, degli amici, che già da mesi, settimane, giorni, si erano appellati alle forze dell’ordine e ai servizi sociali.

L’assurdità, a nostro parere, è che ci si attivi solo quando sussistano reali violenze fisiche e mai, o quasi mai, quando iniziano a mostrarsi le prime avvisaglie. Non esiste solo una forma di violenza corporea, ma anche psicologica: esiste lo stalking, esistono gli appostamenti, le urla, i rimproveri, la gelosia patologica. Tutte manifestazioni che, nel tempo, possono trasformarsi in qualcosa di tragico, come è avvenuto con Alessandra.

Perché dunque aspettare che ci sia una violenza fisica prima di intervenire? Questa è la domanda che ci poniamo come Associazione.

“Fermiconlemani”, nel suo piccolo, cerca di inviare a gran voce il messaggio di quanto sia necessario fare prevenzione, di quanto sia necessario denunciare, senza attendere neppure un minuto, al primo indizio di violenza. Le persone non cambiano magicamente, non migliorano solo perché lo promettono in ginocchio. Se esiste un malessere profondo, un disagio psicologico ed emotivo, questo va affrontato con dei professionisti, in modo tale che questi papabili autori di violenza possano fin da subito essere aiutati.

Inoltre, e non meno importante, bisogna infondere coraggio a tutte le donne che hanno paura di denunciare e di parlare, per timore di rappresaglie di qualsivoglia genere da parte dei compagni.

Meglio affrontare la paura, che gettarsi tra le braccia della morte.

Crudo a dirsi, ma la realtà è peggiore di quanto la si immagini. Solo con vere iniziative di prevenzione e sensibilizzazione è possibile inviare questi importantissimi messaggi.

L’essere umano, ahimè, è restio a imparare dall’esperienza. Non bastano decine e decine di femminicidi ogni anno per comprendere quanto la soluzione non sia nella punizione degli autori ma nella formazione emotiva ed educativa dei nostri ragazzi, futuri uomini, che possono crescere imparando valori quali il rispetto, l’amore reciproco e puro, la parità dei sessi, una comunicazione sana.

Il lavoro va fatto nelle scuole, nelle famiglie, nei centri di aggregazione e solo per ultimo nelle carceri.

Il nostro saluto va ad Alessandra, ovunque ella sia in questo momento, e a tutte le donne uccise ingiustamente le cui morti potevano essere evitate, con qualche attenzione in più.

Dott. Marco Magliozzi

Psicologo, Psicoterapeuta, esperto in PNL Bioetica

Socio fondatore Fermiconlemani

www.marcomagliozzi.it