Confermate in grado d’appello condanna e risarcimenti alle parti civili.
Ieri, 26 ottobre, è stata resa nota la sentenza d’appello nei confronti di Saverio Mesecorto, imputato per l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e rapina ai danni della 81enne Anna Lucia Lupelli, trovata morta nella sua casa al quartiere Carrassi di Bari il 13 settembre 2021, trafitta da otto coltellate.
Dopo la parziale rinunzia della difesa ai motivi d’appello (fatti salvi quelli relativi alla misura del trattamento sanzionatorio), la Corte d’Appello di Bari ha condannato l’imputato reo confesso alla pena ridotta di 23 anni di reclusione, a fronte dei 27 inflitti in primo grado.
Confermati i risarcimenti alle parti civili tra le quali vi è la nostra associazione, patrocinata dalla socia Avv.ta Daniela Corrado a cui vanno i più sentiti ringraziamenti per l’importante risultato ottenuto a riprova dell’elevata qualità professionale del team legale coordinato dall’Avv.ta Serena Zicàri, anch’ella costituita quale patrocinante delle figlie della vittima.
La sentenza diverrà definitiva una volta decorsi i termini ( quarantacinque giorni dalla pronuncia) per proporre ricorso per cassazione, circostanza allo stato assai poco probabile.
<< Grazie alla professionalità, competenza e dedizione di tutta l’equipe legale della mia associazione che ringrazio – tiene a sottolineare la presidentessa di Fermiconlemani l’avv.ta Tiziana Cecere -, continuiamo a stare al fianco di tutte le vittime di violenza, dando il nostro contributo affinché riconquistino pienamente ciò che è stato loro tolto, moralmente, psicologicamente e legalmente. Questo nuovo risultato processuale, che arriva dopo numerosi altri, può considerarsi un ulteriore tassello nell’esperienza della nostra associazione, a costante valorizzazione del lavoro di prevenzione e contrasto ad ogni forma di violenza svolto quotidianamente sul campo, attraverso attività d’informazione, ascolto, assistenza legale, contatto con i servizi territoriali e dunque attraverso la creazione di una rete di concreto sostegno alle vittime. Riconoscere ad associazioni antiviolenza come la nostra la legittimazione a stare in giudizio quale parte danneggiata dai reati contestati al maltrattante e, contestualmente il diritto ad essere risarcite, è una conquista di altissimo valore civico al fine di ribadire che la violenza, perpetrata in qualsiasi forma o contesto, ha una ricaduta oltre che nella sfera individuale delle vittime, anche in quella collettiva, in un’ottica di responsabilità dell’intera società>>.
Qui i dettagli di cronaca: https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/bari/1441359/bari-addetto-delle-pulizie-uccise-un-anziana-condanna-ridotta-a-23-anni-in-appello.html