La nostra presidentessa, Avv.ta Tiziana Cecere spiega le evidenze scientifiche che dimostrano come le alte temperature di questi giorni possano aumentare la propensione all’aggressività nelle persone.
Ci saremo chiesti spesso se l’amata stagione estiva e il caldo soffocante provochino un effetto strano sulle persone rendendo il livello di sopportazione ai minimi termini.
Come influiscono le condizioni ambientali e gli stati d’animo sui nostri comportamenti?
La scienza con vari studi si è occupata dell’analisi di questo fenomeno ed effettivamente è stato rilevato che il caldo influisce negativamente sul comportamento umano e dunque sull’equilibrio psico-fisico rendendoci sensibili all’ostilità, all’aggressività, alla frustrazione e all’insofferenza.
Il legame tra canicola e aggressività è assolutamente reale e potremmo dire anche proporzionale.
Infatti, rilevano gli esperti nel settore psicologico e psichiatrico che il caldo esacerba le reazioni di chi soffre di mania, depressione, ipomania, ciclitimia, bipolarità, disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi di panico.
Considerando che alla luce delle statistiche la popolazione europea soffra di un disturbo psichico da lieve a grave nella percentuale più o meno del 40% si può facilmente presumere che i fattori di rischio per l’aumento della propensione a mettere in atto azioni violente o criminali è decisamente possibile e frequente.
Il fattore termico agisce direttamente sul nostro sistema nervoso in particolare neuroendocrino creando stress che diventa catalizzatore di pensieri, comportamenti aggressivi e impulsivi allentando le nostre capacità di controllo.
A ciò si aggiunga che la calura incide negativamente sull’equilibrio critico e comportamentale anche attraverso la perdita di sonno enfatizzando le sensazioni di spossatezza, affaticamento nel compiere anche azioni molto semplici oltre che frequenti difficoltà di attenzione e concentrazione.
Tutto ciò ha attirato per decadi i ricercatori che hanno osservato, valutato e studiato la correlazione tra il caldo e l’aumento del comportamento violento, aggressivo alla guida e in comportamenti, che vanno dall’omicidio e l’aggressione, ai furti d’auto.
“Nel 1984, il Dr. Douglas Kenrick ed il Dr. Steven MacFarlane hanno osservato che le persone alla guida diventavano più aggressive nei giorni più caldi.
“I risultati dei loro test hanno indicato un aumento lineare diretto del suonare il clacson con quello della temperatura. I risultati più consistenti furono ottenuti esaminando quei soggetti che avevano i finestrini delle loro auto abbassati (e che, probabilmente, non avevano accesa l’aria condizionata)”.
Inoltre, il Dr. Craig A. Anderson, della Iowa State University, ha evidenziato in un articolo, pubblicato su “Current Directions in Psychological Science” che “c’è il 2,65% in più di omicidi ed aggressioni, negli Stati Uniti, durante l’estate, rispetto alle atre stagioni dell’anno; le estati più calde causano un aumento nell’uso della violenza, rispetto a quanto avviene nelle estati più fresche; e le percentuali di violenza sono
più alte negli anni più caldi rispetto a quelli più freddi, anche quando venivano effettuati vari controlli statistici”.
Secondo il Dr. Anderson dunque le temperature calde ci mettono a disagio, il che porta al malumore, quindi le persone diventano più irritabili e maggiormente propense a perdere il controllo.
Pertanto, nelle attività di prevenzione dei comportamenti aggressivi e dei crimini violenti sarebbe efficace se le azioni di ognuno di noi fossero orientate, durante il periodo estivo, ad adeguare gli sforzi senza andare oltre ciò che il nostro fisico ci comunica con il rallentamento delle funzioni cognitive evitando il più possibile ogni situazione di conflitto rispetto alle reazioni nostre e di chi ci circonda.