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Seminiamo Prevenzione e Coltiviamo il Futuro: piantati i semi nel Comune di Turi

Ieri mattina, 6 aprile 2025, si è tenuto un nuovo prezioso incontro del progetto “Seminiamo Prevenzione e Coltiviamo il Futuro”, con l’installazione Cassetta Help 2.0 nel Comune di Turi.

Numerosi cittadini hanno diffuso consapevolezza, gentilezza e valori, tramite il gesto simbolico del seminare fiori.

Presente il team di Fermiconlemani, tra cui la nostra referente sul territorio Rossana De Grisantis, che ha moderato l’incontro, e la Dott.ssa Antonella Gallinotti, consapevolezza, rispetto, gentilezza e valori.

Ringraziamo vivamente il Sindaco Giuseppe De Tomaso, impegnato nella semina con la Vicesindaca Teresa De Carolis, le Assessore Lilli Susca, Teresita De Florio, le Consigliere Anna Maria Di Venere, Giovanna Elisabetta Zaccheo, Tina Resta che ci hanno donato speranza e condivisione.

Ringraziamo, non per ultima, la nostra Presidente Avv. Tiziana Cecere la quale, insieme a molti nostri soci, ha toccato i cuori dei presenti.

Ci auguriamo che questa mattinata sia un punto di partenza per condividere altre attività di prevenzione e supporto nel Comune di Turi.

Profili Giuridici e Criminologici delle Dinamiche Settarie: 10 aprile 2025

L’Associazione Ferminconlemani, assieme all’Ordine degli Avvocati di Bari, al Comitato Pari Opportunità dell’Ordine Avvocati di Bari e al Movimento Forense di Bari, ha organizzato un interessantissimo seminario sul tema delle Dinamiche Settarie.

I professionisti, i cittadini tutti e chiunque sia interessato, sono invitati a partecipare: l’evento è gratuito e permette l’acquisizione, per i Sigg. Avvocati, di n. 3 crediti formativi.

Il seminario si terrà il giorno 10 aprile 2025 dalle ore 15 alle ore 18, presso la Sala Consiliare dell’Ordine Avvocati di Bari, Piazza Enrico De Nicola, Bari.

I relatori sono esperti della materia e affronteranno gli argomenti in maniera multidisciplinare, toccando temi giuridici, psicologici, criminologici e sociali.

Seminiamo Prevenzione e Coltiviamo il Futuro: 6 aprile 2025

Domenica 6 aprile 2025, in Piazza Pertini, a Turi (BA), si terrà un’importante iniziativa di prevenzione, assieme alla cittadinanza e alle associazioni del territorio.

Verranno seminati dei bulbi di tulipani e verrà installata la Cassetta Help 2.0 dell’associazione Fermiconlemani, per permettere alle vittime di violenza di denunciare, in totale privacy, qualsivoglia maltrattamento.

Siete tutti invitati e ricordiamo che l’iniziativa è completamente gratuita.

Convegno criminologia a IKOS

Fermiconlemani è partner del Convegno di Criminologia “Il piacere perverso di uccidere”, che si terrà presso la scuola IKOS il giorno 31 gennaio alle ore 17.30.

Interverranno per Fermiconlemani la presidente Avv.ta Tiziana Cecere, con una relazione in ambito grafologico, e il Dott. Marco Magliozzi, con una relazione in ambito vittimologico.

Ringraziamo la Prof.ssa Daniela Poggiolini, Presidente IKOS per consentirci di partecipare, divulgando formazione e strumenti di prevenzione sia per gli addetti ai lavori che per chi volesse avvicinarsi alla materia criminologica.

Vi aspettiamo.

La partecipazione è gratuita, previa prenotazione obbligatoria.

Contattare la segreteria IKOS per iscriversi: 0805212483 – segreteria@ikosageform.it

PERCHE’ DURANTE IL PERIODO ESTIVO AUMENTA LA PROPENSIONE ALL’AGGRESSIVITÀ E L’INCLINAZIONE A PORRE IN ESSERE CONDOTTE CRIMINALI?

La nostra presidentessa, Avv.ta Tiziana Cecere spiega le evidenze scientifiche che dimostrano come le alte temperature di questi giorni possano aumentare la propensione all’aggressività nelle persone.

Ci saremo chiesti spesso se l’amata stagione estiva e il caldo soffocante provochino un effetto strano sulle persone rendendo il livello di sopportazione ai minimi termini.

Come influiscono le condizioni ambientali e gli stati d’animo sui nostri comportamenti?

La scienza con vari studi si è occupata dell’analisi di questo fenomeno ed effettivamente è stato rilevato che il caldo influisce negativamente sul comportamento umano e dunque sull’equilibrio psico-fisico rendendoci sensibili all’ostilità, all’aggressività, alla frustrazione e all’insofferenza.

Il legame tra canicola e aggressività è assolutamente reale e potremmo dire anche proporzionale.

Infatti, rilevano gli esperti nel settore psicologico e psichiatrico che il caldo esacerba le reazioni di chi soffre di mania, depressione, ipomania, ciclitimia, bipolarità, disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi di panico.

Considerando che alla luce delle statistiche la popolazione europea soffra di un disturbo psichico da lieve a grave nella percentuale più o meno del 40% si può facilmente presumere che i fattori di rischio per l’aumento della propensione a mettere in atto azioni violente o criminali è decisamente possibile e frequente.

Il fattore termico agisce direttamente sul nostro sistema nervoso in particolare neuroendocrino creando stress che diventa catalizzatore di pensieri, comportamenti aggressivi e impulsivi allentando le nostre capacità di controllo.

A ciò si aggiunga che la calura incide negativamente sull’equilibrio critico e comportamentale anche attraverso la perdita di sonno enfatizzando le sensazioni di spossatezza, affaticamento nel compiere anche azioni molto semplici oltre che frequenti difficoltà di attenzione e concentrazione.

Tutto ciò ha attirato per decadi i ricercatori che hanno osservato, valutato e studiato la correlazione tra il caldo e l’aumento del comportamento violento, aggressivo alla guida e in comportamenti, che vanno dall’omicidio e l’aggressione, ai furti d’auto.

“Nel 1984, il Dr. Douglas Kenrick ed il Dr. Steven MacFarlane hanno osservato che le persone alla guida diventavano più aggressive nei giorni più caldi
I risultati dei loro test hanno indicato un aumento lineare diretto del suonare il clacson con quello della temperatura. I risultati più consistenti furono ottenuti esaminando quei soggetti che avevano i finestrini delle loro auto abbassati (e che, probabilmente, non avevano accesa l’aria condizionata)”.

Inoltre, il Dr. Craig A. Anderson, della Iowa State University, ha evidenziato in un articolo, pubblicato su “Current Directions in Psychological Science” che “c’è il 2,65% in più di omicidi ed aggressioni, negli Stati Uniti, durante l’estate, rispetto alle atre stagioni dell’anno; le estati più calde causano un aumento nell’uso della violenza, rispetto a quanto avviene nelle estati più fresche; e le percentuali di violenza sono 

più alte negli anni più caldi rispetto a quelli più freddi, anche quando venivano effettuati vari controlli statistici”.

Secondo il Dr. Anderson dunque le temperature calde ci mettono a disagio, il che porta al malumore, quindi le persone diventano più irritabili e maggiormente propense a perdere il controllo.
Pertanto, nelle attività di prevenzione dei comportamenti aggressivi e dei crimini violenti sarebbe efficace se le azioni di ognuno di noi fossero orientate, durante il periodo estivo, ad adeguare gli sforzi senza andare oltre ciò che il nostro fisico ci comunica con il rallentamento delle funzioni cognitive evitando il più possibile ogni situazione di conflitto rispetto alle reazioni nostre e di chi ci circonda.

COME VESTIRSI BENE SPENDENDO POCO

Ce lo spiega passo passo la nostra responsabile progetto “Benessere ed Empowerment”, esperta di moda e personal shopper Ottavia Ditroia

Oggi affronteremo insieme la domanda: E’ possibile vestirsi bene con un budget limitato oppure è necessario spendere molti soldi per costruire un guardaroba e uno stile di classe?

In effetti non è assolutamente necessario svaligiare una banca per essere sempre vestite con capi di qualità, di ottima fattura e che ci calzano a pennello!

In generale possiamo infatti dire che gli ingredienti fondamentali sono: innanzitutto una buona dose di buon gusto; una bella manciata di ispirazione sempre viva e attenta che ci permette di mantenere  “fresco” e moderno il nostro armadio e soprattutto tanta attenzione, non solo nei confronti del nostro guardaroba, ma di noi stesse, della nostra immagine in generale e di conseguenza del nostro benessere.

E allora, siete pronte a fare un meraviglioso viaggio nel mondo del vostro armadio con me?

Cominciamo!

Ecco i trucchetti dell’esperta:

FITTING: ovvero la vestibilità di ciò che indossiamo e la aderenza alla nostra body shape. Ciò richiede ovviamente la conoscenza della forma del nostro corpo e, di conseguenza, delle parti di esso che vogliamo valorizzare per far scomparire quelle zone di noi che non ci fanno impazzire o che ci rendono insicure. Impariamo quindi a valorizzare i nostri punti di forza piuttosto che pensare solo a quelli di debolezza!

COLORI: ormai faccio con molta passione questo lavoro da quasi 10 anni, ma mi sorprende sempre la non curanza con cui ci si accosta ai colori da indossare, prediligendo per esempio sempre il nero, in ogni stagione, in ogni momento della giornata e per ogni occasione d’uso, perché il nero è un “colore rifugio” e si pensa, ERRONEAMENTE, che sia un salva vita. Invece non è proprio così, o almeno non sempre. Fare un’analisi di armocromia e scoprire i COLORI, la loro bellezza, freschezza e il potere che hanno non solo sul nostro umore ma anche e soprattutto sul nostro aspetto fisico, è sempre un momento emozionante. E’ l’istante in cui si comprende che indossare i colori giusti può davvero cambiare la percezione che si ha di sé; è un momento davvero rivoluzionario che migliora notevolmente la vita e accresce la sicurezza nel momento degli acquisti, perché si sa’ esattamente cosa acquistare. Ciò comporta, ovviamente, anche un enorme risparmio economico (non un particolare da sottovalutare) dato che non si faranno più acquisti sbagliati.

ELIMINARE IL SUPERFLUO: la mia cara Coco Chanel diceva: “Quando esci di casa, guardati allo specchio e togliti qualcosa”. Ecco, si tratta di ricercare volutamente la SEMPLICITA’ nel nostro look, perché la semplicità è sempre sinonimo di eleganza. La nostra persona non può brillare se il nostro outfit è composto di troppi elementi, di troppe decorazioni, di troppi colori, di troppi gioielli, che distraggono l’attenzione da noi. Attenzione: semplice non vuol dire banale!

IL VINTAGE: la borsa della mamma o della nonna a cui siamo particolarmente legate, oppure un bel foulard colorato o un gioiello importante sono il FOCAL POINT di un outfit semplice, ovvero ciò che porta tutto il nostro look da 0 a 100 in un attimo. E allora, rispolveriamoli questi oggetti vintage che, sono sicura, restano nei nostri cassetti a fare polvere! Avremo raggiunto due obiettivi: dare loro un nuovo significato e valorizzare enormemente anche il più semplice degli outfit. Attenzione! Il capo/accessorio vintage deve essere solo uno e deve rientrare all’interno di un outfit moderno e contemporaneo……per evitare l’effetto nostalgia!

LA REGOLA DEL 3: cioè aggiungere un terzo pezzo, caratteristico della nostra personalità, ad un outfit basico. Faccio un esempio: immaginate un outfit composto da pantalone nero e camicia bianca. Questo è un basico eccellente, una tela grezza su cui dipingere il nostro modo di essere. Io, per esempio, inserirei un bel blazer bianco o colorato, corredando il tutto con un foulard fantasia, ma immaginate come lo stesso outfit potrebbe cambiare se una donna più rock aggiungesse un chiodo nero o nocciola o anche colorato; un’altra donna invece, potrebbe abbinare un bel trench oversize o al contrario dalle linee classiche……. E potremmo andare avanti all’infinito. Forza, sfoderate la vostra personalità e lo vostra fantasia aggiungendo un terzo pezzo ad un outfit basico e vedrete che differenza, ma soprattutto……..che divertimento!

Ottavia Ditroia

Strage di Altavilla, l’ombra del satanismo torna a tingere di nero la cronaca italiana.

La parola agli esperti…

Una setta di fanatici che hanno usato la religione per avallare il suo delirio omicida. Un gruppetto di invasati che, abusando del nome di Dio, praticavano esorcismi su coloro che ritenevano posseduti dal demonio, supplizi e torture, fino alla morte, per chi non soggiaceva al loro giudizio incrollabile. Intorno alla strage di Altavilla Milicia (Palermo) ruota un mondo di “soldati di Dio” (così si definivano) che trasforma la fede in ossessione, fino a uno svuotamento emotivo della realtà.

Il muratore Giovanni Barreca che ha ucciso la moglie Antonella Salamone, 40 anni (li avrebbe compiuti ieri) e due dei suoi tre figli, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5, si è mosso seguendo il copione di un film horror con la regia di due “fratelli di fede”, una coppia, complice – a sentire i pm – nella strage e accusata di concorso in omicidio e occultamento di cadavere. I loro nomi sono Massimo Carandente, originario del Napoletano, e la compagna Sabrina Fina, palermitana.

Ufficialmente erano promoter di tisane e pasticche per la cura del corpo, in realtà entrambi ossessionati da un culto che governava in modo totalizzante le loro vite. Sarebbero stati loro a ispirare Barreca che avevano conosciuto durante un incontro di preghiera. Soprattutto Carandente avrebbe istigato e plagiato il padre-killer, convincendolo che i figli maschi e la moglie erano invasati: “Non trovi lavoro – dicevano al muratore disoccupato – perché loro sono posseduti dal demonio”. Al culmine del delirio, venerdì scorso, Barreca afferra una catena e strangola i due figli, risparmiando la primogenita di 17 anni. Una settimana prima, aveva ucciso la moglie Antonella, di 14 anni più giovane, facendola a pezzi, bruciandone il corpo e seppellendolo nella campagna dietro casa. Una strage messa in atto, probabilmente, con la complicità della coppia. Quando viene portato in caserma dai carabinieri, Barreca ripete ai militari: “C’era il demonio in casa”.

Sullo sfondo della tragedia emerge una quarta figura, quella di Roberto Amatulli, ex parrucchiere di Bari che si autoproclama “ministro di Cristo Gesù ripieno dello Spirito Santo” e diffonde in rete i video delle sue presunte guarigioni. Lo sciamano barese era diventato un faro di Barreca, a lui si ispirava nei suoi deliri, a quel santone che cianciava di miracoli, facendo proseliti in mezza Italia e con malati che interrompevano le cure credendo alle sue parole.

Fatti inquietanti che vogliamo cercare di comprendere in profondità con l’aiuto di due figure competenti: l’Avvocata Tiziana Cecere e il Prof. Pierfrancesco Impedovo, rispettivamente presidentessa e vice della nostra associazione. Avvocata Cecere, proprio un anno fa usciva il Suo saggio “Il diavolo che agisce sulle nostre vite”, edito da Calibano, un viaggio nell’inquietante mondo delle sette sataniche e del satanismo, fenomeni che molti autorevoli studiosi del settore considerano pressapoco estinti nel nostro paese, almeno dopo le note gesta delle “Bestie di Satana”; i fatti che ci occupano sembrano aver tutto d’un tratto riacceso i riflettori su questo mondo apparentemente sommerso, qual è la Sua opinione? “Come criminologa e sulla base degli approfondimenti svolti in occasione della stesura del mio saggio, ritengo che i culti settari e il satanismo siano tutt’altro che sopiti nel nostro paese, come in tutto il resto del mondo; tuttavia si tratta nella maggior parte dei casi di organizzazioni che agiscono nell’ombra e che molto raramente danno luogo ad episodi di cosiddetto “Satanismo criminoso”, ossia delitti commessi    nel contesto di un rituale satanico. Nel caso di Altavilla, la correlazione con il satanismo criminoso va valutata con estrema attenzione, tanto più che i gruppi pentecostali che frequentava il presunto autore della strage hanno un grande timore del diavolo. È assai più probabile che il presunto assassino abbia trovato nelle sue recenti frequentazioni, che fanno comunque pensare ad un contesto manipolatorio di matrice fanatica e pseudoreligiosa, argomenti per incanalare i propri disagi. Le persone fragili possono cadere facile preda di suggestioni del genere, come potrebbe essere avvenuto ad Altavilla”. Prof. Impedovo, è emersa al parola “fragilità”, che ruolo può aver avuto la suggestionabilità di Altavilla nell’azione delittuosa? “Nelle indagini è emersa un’altra figura, non di poco conto, quella di Roberto Amatulli, un predicatore evangelico pentecostale, sedicente guaritore che avrebbe ‘ispirato’ negli ultimi mesi le ossessioni di Barreca. Questo figuro, che si proclama ‘guaritore’, è uno dei tanti predicatori ‘auto nominati’; mi consta che facesse il parrucchiere prima di aver sentito la chiama del Signore e di aver ricevuto il ‘dono’ di produrre presunte guarigioni chiedendo offerte di vario tipo.  Certamente la fragilità di Barreca è la chiave di lettura di questo come di tutti i delitti agiti o subiti che hanno come causa originaria il ‘plagio’ di spiriti deboli che possano poi produrre comportamenti imprevedibili in conseguenza di certe suggestioni. Come giurista e criminologo mi onoro di aver curato la parte giuridica del saggio della presidentessa Cecere, laddove ho posto l’accento su come, dopo l’estromissione dal nostro ordinamento del reato di plagio avvenuta ad opera della Consulta nel 1981, ad oggi non vi sia una norma che tuteli le vittime di abusi psicologici. Episodi come questo testimoniano l’assoluta indifferibilità di una nuova ed aggiornata fattispecie normativa che combatta quella che è divenuta una vera e propria ‘piaga del nostro tempo’. Questa è la ragione per la quale con Fermiconlemani ci stiamo facendo promotori, a diversi livelli, di tavoli tecnici che possano ispirare e stimolare il legislatore a dare risposte concrete in tempi ragionevoli”. Avvocata Cecere, più nello specifico, qual è la sua ricetta per arginare i fenomeni di manipolazione mentale che abbiamo compreso essere alla base di episodi come quello di Altavilla? “Fermiconlemani promuove sul territorio nazionale non solo l’espandersi di una rete di professionisti per il supporto e l’aiuto nei confronti delle vittime di violenza (in ogni sua forma), ma sente fortemente intrinseca alla sua missione la necessità di operare nell’ambito della prevenzione a livello sociale di comportamenti e atteggiamenti volti a ledere il prossimo.  La prevenzione si fa anche attraverso la divulgazione di materiale di ricerca e studio che possa informare la collettività riguardo i rischi di inciampare in dinamiche di manipolazione psicologica, brain washing e via dicendo. Le vittime spesso si ritrovano a subire o, come in questo caso, a porre in essere condotte gravissime con esiti fatali o comunque tali da procurare danni psicologici, morali, biologici ed economici non indifferenti; il tutto senza adeguata tutela giuridica, stante il vuoto legislativo susseguente allabolizione del delitto di plagio. Il mio saggio Il diavolo che agisce sulle nostre vite”, vuole essere appunto uno strumento in più per mettere in guardia l’opinione pubblica dal pericolo invisibile delle sette e delle psicosette che, come ci dimostrano le cronache di questi giorni, miete sempre più vittime, soprattutto fra i più giovani, anche per la facilità con cui possono essere avvicinati nel mondo virtuale”.

 PILLOLE DI COACHING PNL BIOETICA 

ASCOLTA TE STESSO CON CLEMENZA E INTERESSA IMPARERAI A CONOSCERTI

                 DATTI IL PERMESSO DI PERDERE IL CONTROLLO E PERDONATI 

Se hai il controllo come dinamica assidua nella tua vita e l’hai perso per una volta, accogli l’insegnamento che la vita vuole darti, evidentemente devi ancora imparare a non giudicare gli altri, ne te stesso e considere te e gli altri come umani con il proprio bagaglio di fragilità.

Se impari questa lezione il momento di stress ti farà evolvere verso un livello di crescita da uno stadio spirituale infantile a qualcosa di più adulto, dovremmo perdere del tutto la tendenza a ferire, e lasciarci trascinare dalle correnti subconsce dalla pubblica opinione. 

Lo stress è una risposta di adattamento a una situazione. Nel momento in cui percepisci che le tue abilità potrebbero essere messe a dura prova da una nuova sfida, allora l’organismo inizia a reagire.

Il rilascio costante di cortisolo mette il corpo in stato di continua allerta. Il rilascio di adrenalina causa lo stato di combatti e fuggi e il tuo equilibrio potrebbe essere spezzato. 

Ciò che avete dentro lo rifletterete all’esterno. Ciò che vi disturba e vi fa adirare all’esterno lo avete dentro di voi. Ciò che vi infastidisce vi insidierà a vita finchè non smettete di giudicarlo ‘male’. Ciò che più odiate lo avrete sempre intorno. 

Milton H. Erickson, per alcuni il padre dell’ipnosi moderna, diceva che “i pazienti sono pazienti perché non sono in rapporto con il loro inconscio”.

Quindi ogni tuo problema personale è scaturito dal tuo non essere in rapporto con il tuo inconscio.

Il primo step in un percorso di crescita personale è impara a “conoscere te stesso”. Discrimina i tuoi desideri. Renditi cosciente da quali direzioni e in che modo arrivano questi messaggi del tuo inconscio.

Ascolto e incontro numerosissime persone molte delle quali desiderano cambiare lavoro, cambiare vita, relazione amorosa e individuare la propria missione dell’anima ma in realtà vivono sotto l’incantesimo di una ribellione interiore, grandiosa e capricciosa che mal si adatta a regole, doveri e monotonia.

Al fine di agganciare lo stato desiderato all’obiettivo ben formato nella realta’ del qui ed ora ascoltiamoci , ascoltiamo con clemenza e interesse le nostre voci interiori, i nostri bisogni e i nostri desideri valutando il nostro effettivo potenziale e potere intesi quali capacita’ di saper fare, di evolvere  come una sorta di meta-energia come un distillato di esperienza di vita, umiltà, amore e se cerchiamo un supporto la via del coaching diventerebbe uno strumento utile e speciale.

Carl Jung, sosteneva che la felicità non può essere raggiunta cercandola al di fuori del proprio spazio interiore poichè “Guardare fuori” e’ la caratteristica del sognatore, invece chi vive per davvero, è colui che si guarda dentro.

Pensateci!

Tu, donna, se vuoi approfondire questi ed altri contenuti teorici e pratici che ti aiutino a connetterti con il tuo ‘sé’ più autentico e a migliorare il modo di relazionarti con il tuo mondo emotivo, non perdere il workshop del prossimo 19 febbraio organizzato da Fermiconlemani “La primavera è donna”. Un percorso che ha come obbiettivo il prendere consapevolezza dell’enorme tavolozza di colori che ogni donna possiede, per poter suonare la melodia della propria anima, gustando il sapore delle potenzialità uniche e speciali di sé.

Tiziana Cecere 

Presidente di Fermiconlemani, Counselor e Coach Bioetica, Criminologa, grafologa forense.

SEX CRIMES: FENOMENO IN COSTANTE CRESCITA

Quale percorso per i SEX OFFENDERS: carcere a vita, castrazione chimica o riabilitazione?

Non tutti quelli che commettono reati di violenza sessuale hanno problemi psichiatrici. Però tutti hanno una patologia delle relazioni, di solito hanno avuto una infanzia non protetta: trascuratezza, episodi di violenza anche solo fisica, poca protezione dal mondo adulto. 

L’unico rapporto con l’altro che hanno conosciuto nella loro esistenza è quello predatorio, di sopraffazione, con bisogni molto primitivi che non hanno imparato a soddisfare nella maniera giusta.

La negazione è il tratto caratteristico che accomuna tutti i sex-offenders, un aspetto molto nototra gli studiosi, e la ricerca in questo campo cerca di capire se sia consapevole o meno, se investa tutta la personalità o solo certi aspetti.

Queste personalità sovente sono perfettamente dissociate: la negazione stessa è un sintomo della dissociazione che rende possibile avere, nella sostanza, due vite parallele. Per quanto sia difficile anche solo da immaginare, chi commette un abuso sessuale può essere al contempo una persona che in altre sfere della sua vita è funzionale. 

Non esiste uno standard condiviso che permetta di categorizzare la personalità del sex offender tramite dei criteri diagnostici ben definiti.

L’istituzione penitenziaria in questi ultimi anni ha provveduto a differenziare i detenuti secondo particolari “caratteristiche”: appartenenti alla criminalità organizzata, tossicodipendenti, collaboratori di giustizia. Altre volte, tale differenziazione viene consigliata da criteri “giuridico – morali”, è questo il caso dei c.d.“delatori”, degli “infetti” o di quanti vivono in una situazione di disagio psichico. Il gradino “più basso” di qualsiasi graduatoria delle tipologie, formali o informali, vede i violentatori, gli sfruttatori, “i mangiabambini” e quanti hanno abusato di minori o di donne. 

In una situazione di sovraffollamento quale quella attuale, risulta estremamente difficoltoso per l’Amministrazione assicurare la migliore gestione di soggetti con “caratteristiche particolari” che risultano essere invisi alla stragrande maggioranza della popolazione detenuta, la quale ha “rispetto” in ambito penitenziario anche per il pluriomicida ma non per colui che ha commesso “reati infamanti”.

In Italia le buone prassi di successo sono solo nelle carceri di Milano Bollate e a Roma Rebibbia: su 250 detenuti che hanno commesso reati sessuali solo 7 sono stati i casi di recidiva, una volta scontata la pena. La media internazionali delle recidive è del 17% ma potrebbe almeno dimezzarsi se tutti gli istituti penali attuassero i programmi di trattamento specifici per “sex offenders”. 

Oggi si utilizza molto il modello «Good lives model». Il metodo sperimentato con successo nell’Istituto Penitenziario di Bollate è di impronta cognitivo-comportamentale e proviene dalla tradizione canadese e statunitense. 

Tende a considerare chi ha commesso il reato come una persona che non ha gli strumenti né la volontà di soddisfare i suoi bisogni in una maniera pro-sociale”. Il trattamento è prevalentemente di gruppo, con incontri individuali.

In Louisiana sono gli stessi rei che, scarcerati, devono comunicare per posta la propria condanna al proprietario di casa, ai vicini, ai responsabili della scuola e dei parchi del quartiere, e devono render noto il loro indirizzo pubblicandolo su un quotidiano locale. Altre forme di notifica autorizzate: volantini, autoadesivi sul paraurti del veicolo appartenente al condannato, distintivo sugli indumenti. In California il registro dei condannati può essere consultato tramite un numero verde, o un cd-rom disponibile presso i commissariati, le biblioteche o le fiere delle contee. 

Secondo l’esempio dei pastori Mennoniti canadesi che a metà degli anni Novanta fondarono i «Circoli di Sostegno e Responsabilità», i detenuti considerati a rischio di recidiva, una volta scontata la pena, sottoscrivono un contratto della durata di un anno con tre volontari preparati dal C.I.P.M. Questo gruppetto si incontra settimanalmente in un luogo pubblico per chiacchierare di qualunque cosa, aiutando l’ex-carcerato a reinserirsi nella società.

Ogni individuo può essere fautore del cambiamento sociale.Segui sempre le 3 “R”:

Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni”

(Dalai Lama) 

Avvocato Immacolata T. Cecere
Criminologa
Esperta in Dinamiche Settarie, Satanismo, Crimini Violenti
Grafologa Forense
Coach e Counselor Bioetica
Presidente dell’A. P. S. – E.T.S. “Fermiconlemani”
Docente di Criminologia, diritto penale e diritto processuale penale

I CAPI E GLI ACCESSORI CHE NON SI DEVONO COMPRARE: SHOPPING INTELLIGENTE E SOSTENIBILE

La nostra responsabile progetto “Benessere ed Empowerment” e personal shopper “al contrario” vi svela cosa resistere alla febbre da saldi….

Le mie clienti mi hanno soprannominata “La Personal Shopper al contrario” e volete sapere perché?

Semplicemente perché il mio scopo non è far fare shopping senza motivo, ma ho un po’ la presunzione di insegnare a fare shopping solo se strettamente necessario e solo dopo aver analizzato accuratamente tutto l’armadio della cliente; infatti la mia esperienza mi ha insegnato che la maggior parte di noi donne ha praticamente tutto nell’armadio e solo in qualche caso bisogna integrare con capi specifici, spesso basici e classici che fungeranno da “collettori” con ciò che già si possiede.

E’ per questo motivo che oggi vi svelo quali sono i capi e gli accessori che non consiglio MAI di acquistare e spero vi sia di aiuto per fare del buon shopping in questo periodo di saldi:

CAPI SINTETICI: sono quelli che più spesso si trovano sul mercato perché sono meno cari, ma in questo caso è meglio non acquistarli per niente perché, lo abbiamo detto tante volte, non sono confortevoli, non durano che pochissimo tempo, non sono traspiranti e soprattutto inquinano notevolmente l’ambiente, perciò non acquistarli fa bene anche al nostro pianeta, oltre che a noi e al nostro portafoglio. Evitate poliestere, poliammide, elastam…. e optate per tessuti naturali: cotone, lino, seta, cashmire, lana….

CAPI IN SCONTO: non che consigli di non fare shopping nel periodo tanto atteso dei saldi, ma consiglio sempre di NON acquistare un capo SOLO perché è in saldo. Prima di acquistarlo bisogna: controllare l’etichetta ed assicurarsi che non sia composto per la maggior parte da fibre sintetiche e poi chiedersi: mi serve davvero? Posso abbinarlo ALMENO 3 volte in maniera diversa con il resto dei capi che ho nell’armadio? Se la risposta è NO anche ad una di queste domande: DESISTETE;

BIGIOTTERIA DI SCARSA QUALITA’: anche in questo caso è meglio evitare di spendere denaro per collanine, orecchini, anelli ecc che si rovinerebbero già al terzo utilizzo. Evitate la fast fashion anche se fa davvero gola e optate per pochi gioielli ma di buona qualità: che non si anneriscano e che non vi creino allergie. Come in tutto ciò che attiene alla moda: LESS IS MORE

OCCHIALI DA SOLE: eviterei di acquistare occhiali da sole della fast fashion perché le lenti sono di scarsissima qualità e potrebbero rovinarvi gli occhi; meglio averne solo 1 ma di ottima qualità.

Ottavia Ditroia