Una riflessione etica del nostro socio Prof. Michele Colasuonno, teologo e psicologo.
Dott.ssa Barbara Capovani – Pisa 2023
Dott.ssa Paola Labriola – Bari 2021
Cosa hanno in comune questi due nomi, entrambe uccise sul lavoro, entrambe psichiatre, entrambe uccise da pazienti.
Ripercorrere gli avvenimenti mi sembra una ripetizione, tanti gli articoli anche in rete che li descrivono dei dettagli.
Scrivere delle patologie dei due una ripetizione anche questa, cercare di cosa si tratta per quel che i manuali dicono, sono tanti i siti che li descrivono.
Scrivere di tutto quello che andrebbe cambiato per far funzionare le cose e della tanta burocrazia che non permette di lavorare come si dovrebbe, mi sembra inutile e non questo il posto giusto.
Sì amore, non solo amore per il lavoro, amore per il sapere, o una semplice “philia” generalizzata, ma amore inteso come carità, amore profondo, che muove ogni cellula di chi decide di mettere tutto se stesso al servizio di un certo tipo di persone, quelle che il dott. Andrioli definisce persone di vetro, persone che hanno bisogno di tanto amore, persone che per quanto la burocrazia ce lo imponga, non possono essere semplicemente incasellate in aride classificazioni per i sintomi clinici che manifestano. Persone che ogni volta decidono di sedersi su una poltrona di uno psichiatra o di uno psicologo, portano ogni loro paura, timore, angoscia, valore, idea, pensiero; ogni loro parte la mettono a nudo, e forse per la prima volta si sentono veramente ascoltati fino in fondo, vengono e ci aprono l’anima, ed è per questo che c’è bisogno di tanto amore, amore che supera ogni giudizio, amore che chiunque fa un lavoro del genere deve portare, provare e muovere in ogni istante.
Rischio, si, se è vero che in un lavoro del genere c’è bisogno di tanto amore, bisogna mettere in conto un pizzico di rischio, rischiare in una valutazione, rischio che quella persona di vetro sia troppo fragile e andando in frantumi ti colpisca con una scheggia di vetro. Rischio che metti in conto, rischio che accetti, e che possa oscurare la luce della passione per quello che si fa.
Sì passione per un lavoro che ogni giorno si rivela nuovo e pieno di sfide: passione per le persone, passione per l’inoltrarsi nelle stanze più nascoste dell’anima, stanze che a volte neanche la persona stessa conoscere; passione per portare nel buio di quelle stanze una piccola luce.
Michele Colasuonno