Workshop Esperienziale
Tradotto dall’inglese-La Comunicazione Nonviolenta è un approccio alla comunicazione basato sui principi della nonviolenza.
Quali sono i 4 pilastri della comunicazione non violenta?
E’ un processo di comunicazione verbale e non verbale formato in quattro linee guida principali: l’Osservazione dei fatti, Sentimenti, Bisogni e Richieste che aiuta a sentire ciò che è vivo in noi e nell’altro e a fare chiarezza.
Marshal Rosenberg ha sviluppato nel 1960 un processo di Comunicazione per trovare maggiore autenticità nella comunicazione, una maggiore comprensione, connessioni più profonde e risoluzione dei conflitti.
Secondo Marshall Rosenberg il linguaggio e il modo in cui usiamo le parole hanno un ruolo cruciale nel riuscire a rimanere collegati empaticamente a noi stessi e agli altri.
La Comunicazione Nonviolenta si basa su tre aspetti:
- Auto-empatia, l’ascolto di se stessi
- Empatia, ascolto dell’altro
- Auto-espressione onesta, esprimere autenticamente il proprio sentire e bisogni
Per Comunicazione Non Verbale (CNV) ci si riferisce a quell’aspetto della comunicazione umana che trascende le semplici parole, come ad esempio la nostra gestualità, le espressioni facciali o i movimenti del nostro corpo nello spazio.
Secondo moltissimi studi, inoltre, il canale non verbale ha un’influenza maggiore sul nostro interlocutore rispetto alle parole, inviando inconsapevolmente continui segnali e veicolando anche messaggi che la nostra voce spesso tende a nascondere.
Gli esperti comunicatori, infatti, studiano la comunicazione non verbale con l’obiettivo di comprendere il “non detto”, le incongruenze nelle frasi, bugie volontarie o involontarie, omissioni e molto altro.
Ogniqualvolta ci si approcci a una vittima di violenza, ad esempio, è fondamentale saper giostrarsi in questo campo, poiché la verità viene a volte sottaciuta, per paura del giudizio o di ripercussioni future.